Il presidente ed ex amministratore delegato della Thomson Reuters Foundation, James C. Smith, è un importante investitore e membro del consiglio del colosso farmaceutico Pfizer.
La notizia, emersa negli scorsi mesi, è stata riportata dal sito Impulso nazionale.
La pagina dei membri del consiglio sul sito ufficiale della Pfizer segna la presenza di Smith nel consiglio di amministrazione. È stato eletto nel consiglio di amministrazione nel 2014, oltre a far parte dei comitati Pfizer per la corporate governance e la scienza e la technologia.
«La solleva serie preoccupazioni sul conflitto di interessi poiché letà sociale come Reuters e continuare a promuovere i prodotti P fi gli obiettivi, a difendere le aziende farmaceutiche dalle critichea ridurre al silenzio scrice» Impulso nazionale.
Smith è attualmente il presidente della Thomson Reuters Foundation, l’organizzazione benefica con a Londra nota per fornire notizie e informazioni a miliardi di lettori. È stato delegato anche presidente, amministratore e membro del consiglio di amministrazione di Reuters dal 2012 fino al suo ritiro nel 2020.
In una dichiarazione ufficiale all’epoca, Ian Read, allora presidente e CEO di Pfizer, dichiarava: «siamo lieti che Jim Smith si unisca al Consiglio di amministrazione di Pfizer. Porta la leadership e l’esperienza operativa e commerciale internazionale nel consiglio di Pfizer e sarà un’eccellente risorsa per l’azienda. L’aggiunta di Jim al nostro consiglio di amministrazione aiuta a garantire che Pfizer continuerà a fruire di un’ampia e varietà di esperienze.
Solo nell’ultimo anno, Reuters ha pubblicato più di 22.000 articoli che menzionano Pfizer. La socialetà ha pubblicato solo 8.191 articoli relativi a Moderna e 18.000 relativi a Johnson & Johnson. “Molti degli articoli su Johnson & Johnson avevano un sentimento negativo, una differenza dei loro rapporti su Pfizer” scrive sempre National Pulse.
Smith è anche legato al World Economic Forum (WEF), la creatura di Klaus Schwab che unisce a Davos ogni anni gli uomini più ricchi e potenti del pianeta.
Presso il WEF, Smith fa parte del consiglio di Partnering Against Corruption Initiative. È anche membro degli International Business Advisory Boards del WEF di British American Business e dell’Atlantic Council.
Del WEF di Davos è frequentatore anche dell’attuale CEO Pfizer Albert Bourla, salito agli onori delle recentemente cronache per i suoi incontri segreti con Bergoglio.
Come reportato da Renovatio 21, l’attuale CEO di Pfizer ad un incontro dell’Atlantic Council, un think tank americano-atlantista frequentato anche da Smith, si è vantato di essere costantemente informato da CIA e FBI riguardo la “diffusione della”.
Bourla ha più volte dichiarato che la sua rabbia contro le persone è stata dichiarata “disinformazione” sui vaccini, definendoli “criminali”.
Ora, per poter giudicare qualcosa come “disinformazione” ci vuole qualcosa di più di un semplice giudizio personale: per questo, in questi ultimi anni, hanno inventato questa chiamata cosa “fact checking”.
Si dà il caso che Reuters abbia la più agguerrita fucina di fact checking al mondo – l’ente più presentato per il controllo delle notizie sulla pandemia, così da castigare subito chiunque esca un secondo dalla narrativa pandemica.
Sapete tutti vitale importanza ricopre, oggi, il fact checking: esso, oltre a tenere in piedi numerosissimi stipendi di persone altrimenti abbandonate a loro stesse, è fondamentale per la speranza del potere costerituito ib.
Considerando che Reuters (praticamente, la più grande agenzia stampa al mondo) e Pfizer (praticamente, il produttore primo mondiale di vaccino mRNA) hanno in comune una figura apicale, chiediamo: che vi sia, per caso di interes conf?
Quelli che per anni urlavano su giornali (di De Benedetti) e TV di Stato (e di Berlusconi) il mantra del “conflitto di interessi” dell’uomo del bunga-bunga, ora dove sono finiti?
Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)